La migliore provincia in Italia

dove sopravvivere a un’apocalisse zombie

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Introduzione

Gli ultimi anni sono stati teatro di numerose crisi mondiali: La pandemia di Covid-19, le guerre e i continui cambiamenti nel tessuto sociale e finanziario hanno influenzato e tutt’oggi influenzano il panorama culturale e socioeconomico mondiale.

Le cose potrebbero paradossalmente andare ancora peggio: cosa succederebbe se una nuova epidemia insorgesse e trasformasse gli esseri umani in zombie? O se scoppiasse una guerra tra vivi e non-vivi?

Per determinare quale sia il luogo più sicuro in Italia in caso di un’apocalisse zombie, abbiamo analizzato diversi indicatori, appartenenti a cinque categorie diverse: vulnerabilità, nascondigli, scorte, sicurezza e mobilità. Sulla base dei nostri risultati, abbiamo individuato il luogo più sicuro in Italia. Che tu viva a Roma, Milano, Napoli o Torino – con noi sei al sicuro.

Quindi, se non risiedi nella città o nella provincia più sicura, in caso di epidemia zombie mondiale potrebbe essere saggio considerare un trasferimento.

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Categorie di dati

Ciascuna categoria contiene un certo numero di punti considerati rappresentativi della categoria stessa. Ognuno di questi punti è stato analizzato e indicizzato per ogni città, dopo di che è stato calcolato un punteggio medio. Di seguito riportiamo un riepilogo.

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    Vulnerabilità

    Indicatori: POPOLAZIONE, DENSITÀ, TASSO MIGRATORIO, NUMERO DI PERSONE CHE LAVORANO NEL SETTORE SANITARIO, TASSO DI MORTALITÀ

    Alcuni luoghi sono naturalmente predisposti alle epidemie e alla loro rapida diffusione. Ripensiamo agli ultimi anni: l'elevata densità di popolazione, l'afflusso di turisti, la percentuale di malattie croniche nella popolazione e perfino l'indice di rischio di catastrofi. Abbiamo utilizzato tutti questi dati per calcolare quale sia il comune più vulnerabile di fronte a un'ipotetica invasione zombie.

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    Nascondigli

    Indicatori: NUMERO DI ALLOGGI, NUMERO DI FATTORIE, AREE VERDI

    "Apocalisse" non significa soltanto astronauti che compiono una missione eroica per distruggere un asteroide diretto verso la Terra. Spesso è più come giocare a nascondino. È quindi importante trovare il luogo migliore, il più protetto o isolato per salvare la propria vita e poter coltivare cibo. Questo indice mostra quanti nascondigli ci sono nella regione.

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    Scorte

    Indicatori: NUMERO DI FATTORIE, TERRENO PER COLTURE E FRUTTI DI BOSCO

    Sì, avrai bisogno di molte cose: cibo, carburante, attrezzi, armi, vestiti, medicinali e forse persino un pesciolino rosso! È quindi preferibile avere strutture di rifornimento nelle vicinanze, così da poter prendere in prestito il prima possibile tutto il necessario (che però dovrai restituire in seguito!).

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    Mobilità

    Indicatori: AUTO OGNI 1000 ABITANTI, MOTOCICLI OGNI 1000 ABITANTI, DOMANDA DI TRASPORTO

    Potrebbe anche essere necessario viaggiare molto alla ricerca di sopravvissuti, provviste o di un luogo migliore. Pertanto, è importante che il trasporto sia un tuo alleato e che la viabilità sia ottimale.

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    Sicurezza

    Indicatori: TASSO DI CRIMINALITÀ, NUMERO DI CRIMINI A MANO ARMATA

    Parlando di armi e strumenti di autodifesa, abbiamo individuato le aree con più armi, negozi specializzati e basi militari. Ora sappiamo chi avrà più probabilità di fare un arrosto di zombie!

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Ravenna è il luogo più sicuro

Secondo i nostri studi, Ravenna si piazza al primo posto come la provincia più anti-zombie d’Italia. Ma cosa rende quest’area a Nord-Est della penisola, vicina a Bologna e Firenze, ben preparata a respingere un'orda di zombie o addirittura ad evitarne l'insorgenza? Il comune ha ottenuto punteggi relativamente alti in quasi tutte le categorie. E nonostante abbia un punteggio piuttosto basso in sicurezza, ha il punteggio medio più alto in assoluto. Ad ogni modo, la provincia è piuttosto ben classificata in termini di vulnerabilità (posizione n. 10) e nascondigli (n. 3). Quindi, in caso di minaccia zombie, Ravenna è un luogo in cui ci si può sentire al sicuro e ben nascosti. Tecnicamente parlando, l’intero Nord-Est del paese è in genere considerato un luogo relativamente sicuro, ma torneremo su questo argomento in seguito.

Da evitare la Lombardia e le province delle regioni centrali

Le tre posizioni più basse spettano a Milano e dintorni. Varese è il fanalino di coda (n. 107). La provincia ha ottenuto uno dei punteggi più bassi in diverse categorie, come in nascondigli (n. 105), scorte (n. 105) e mobilità (n. 106). La Lombardia è decisamente un posto da cui stare alla larga in caso di un’invasione zombie.

Questa regione ospita infatti 3 delle 10 province con i punteggi più bassi. Monza e Brianza (n. 2) e Como (n. 9) hanno punteggi inferiori alla media in tutte le categorie, il che rende questa regione il luogo peggiore in cui trovarsi.

Anche alcune aree del Centro-Sud sarebbero a rischio: Teramo (n. 98), Napoli (n. 102) e Roma (n. 105) formano un triangolo geografico simile al triangolo delle Bermuda, nel quale non è consigliabile avventurarsi.

Roma, la capitale

Come appena indicato, le regioni centrali non sono molto sicure in caso di invasione zombie. E Roma è uno dei luoghi più vulnerabili in Italia. La Capitale si classifica terzultima, ottenendo punteggi molto bassi nella maggior parte delle categorie.

A causa dell’altissima densità di popolazione, la città soffrirebbe di una rapidissima diffusione del virus, come indicato da un punteggio basso in questa categoria (con un indice di 1,8, che corrisponde al 106º posto nella lista).

Scegli il Nord-Est

Quattro delle prime dieci province si trovano a nord-est della penisola. Province come Trieste, Belluno, Reggio Emilia e la già menzionata Ravenna ottengono punteggi piuttosto buoni in varie categorie, soprattutto per la loro posizione strategica.

Da un lato, il confine naturale delle Alpi proteggerebbe dalle minacce a Nord, mentre il Mare Adriatico farebbe da scudo per gli zombie provenienti da Sud-Est. Tutta la zona che va da Verona a Udine può essere non solo molto piacevole da abitare, ma potrebbe anche salvarti la vita.

Dati/
meto
dologia

Tutti i dati sono stati raccolti ed elaborati dall'ISTAT (Istituto nazionale di statistica). Sono stati utilizzati i dati più recenti disponibili per ciascuna fonte, adottando la normalizzazione min-max per indicizzare le fonti in questione. Questo metodo di indicizzazione ci consente di convertire qualsiasi tipo di dati in un valore compreso tra 1 e 10, dove 1 rappresenta il valore più basso/peggiore e 10 il valore più alto/migliore all'interno delle categorie in questione. Ciò significa che più alto è il punteggio ottenuto da un'area, migliore sarà rispetto alle altre. Per garantire un risultato il più preciso e rappresentativo possibile, tutte le zone prive di più di due fonti dati sono state escluse dall'indice di qualità.

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